Durante quest'esperienza di alternanza scuola-lavoro in Grecia presso Camping FARE, ho svolto il lavoro che mi è stato assegnato, ovvero stare alla reception e fare check-in e check-out.
Il posto dove lavoravo era sul lungo mare, ma un po' distante dall'abitazione, infatti per andarci usavo l'autobus; come ore lavorative giornaliere facevo circa 5/6 ore perché non c'era tanto da lavorare, visto che c'erano pochi turisti. Oltre a lavorare, ci siamo anche divertiti e goduti le bellezze della Grecia. Ogni weekend facevamo delle gite bellissime in posti spettacolari, come ad esempio la gita in barca, la visita delle rovine greche, andavamo anche in nuove spiagge diverse da quelle vicino casa. Un giorno siamo andati in una spiaggia con dei giochi d'acqua e per un momento siamo tornati tutti bambini, compreso un nostro tutor.
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"Erasmus+" è un programma che cambia la vita perché ti permette di viaggiare, vivere un certo periodo in un altro Paese e allo stesso tempo utilizzare le tue conoscenze acquisite nella pratica.
Mi chiamo Iryna Tuchapska e ho avuto la possibilità di diventare una delle partecipanti di questa mobilità. Finora, ricordo l'esperienza come un lungo viaggio intenso, con un sacco di esperienze e conoscenza. Le sfide principali erano: imparare la lingua del paese in cui ti trovi, affrontare le prime difficoltà lontano da casa, navigare in un nuova città, convivere con altre "vicine di stanza" e trovare nuovi amici. La prima settimana non è stata facile, ma ora la ricordo come una grande avventura. Va notato che questa è stata anche la mia prima esperienza lavorativa, che si è rivelata piuttosto interessante e la cosa più importante è che era allineata al mio percorso di studio. Grazie a questo programma: - Ho allargato i miei orizzonti. Ho viaggiato molto e ho imparato una cultura diversa. Questo è il grande merito del programma: espone tutte le nostre differenze e ci aiuta a capire che, contrariamente o addirittura grazie a loro, possiamo vivere in pace e creare qualcosa di significativo insieme. - Ha migliorato la conoscenza delle Lingue straniere. Poiché la comunicazione anche tra colleghi di lavoro si svolgeva in inglese, mi ero rapidamente abituata e ho imparato a capire i diversi accenti. - Ho imparato a uscire dalla mia zona di comfort. Anche trasferirsi temporaneamente in un altro Paese è molto stato stressante. È qui che senti pienamente il gusto della vita indipendente. In un primo momento ti senti molto a disagio: da solo in un paese straniero con diversi problemi quotidiani. Ma dall'altra parte insegna ad adattarsi rapidamente, a cercare una via d'uscita dalla situazione, a comunicare e negoziare. Questa è un'esperienza inestimabile di vivere in un altro paese, lontano dalle circostanze abituali. La mia prima esperienza di autonomia è cominciata il 2 maggio 2021, tra l'emozione, la paura e l'ansia. Vedo una città diversa da quel che vedo ogni giorno, dalla cultura alla lingua diversa, alla leggerezza del paese, e subito me ne innamoro. Mi sono ambientata subito come se fossi del posto.
Le prime due settimane sono state avventurose e piacevoli, ho iniziato il lavoro al l`Incolab Smart Island Cluster e mi sono trovata benissimo con i colleghi e con il tutor. Il primo weekend siamo stati al Teide National Park con i nostri tutor e ci siamo divertiti molto. Ho fatto insieme alle mie compagne delle visite ai musei, ai parchi, visitando un po' la città per conoscerla meglio. Ovviamente ci sono state delle sfide: convivere con compagni; cercare di comunicare e imparare la lingua spagnola, orientarsi fuori casa in un paese senza conoscere le persone, ma sono riuscita a superare la paura e a sentirmi libera. A lavoro mi sono ambientata con il tutor, molto gentile e disponibile. Parlare in inglese al lavoro era un piacere per me, essendo che ho solo l’opportunità di parlarlo solo a casa, con questa esperienza ho potuto parlare di più con altre persone fuori dal mio contesto. Più passa il tempo qua, più sento il gusto di libertà, dell’indipendenza. Quello che sembrava mettermi a disagio prima ora non si fa più sentire. Nell'ultima settimana però ho cominciato a sentire la nostalgia di casa, ma non lascio che ciò mi demoralizzi. Tutto sommato mi sono divertita molto, è un'esperienza indimenticabile, un’avventura piacevole sia di crescita che educativa. Una cosa strana ma bella: l’ultimo giorno sentivo già la nostalgia di questa città piacevole: Tenerife. Grazie a questo progetto ho imparato ad orientarmi meglio in luoghi sconosciuti, ad essere più responsabile, ad aprirmi a nuove conoscenze, migliorare le lingue e imparare un nuovo lavoro. Questo progetto mi ha anche aiutata a capire tante cose e mi è servito molto anche per diventare meno timida. Inoltre, sono riuscita anche a convivere con persone che non conoscevo in modo mature e rispettoso. Questo progetto è fondamentale per tutte quelle persone che amano viaggiare, conoscere persone, culture e posti nuovi, ma anche per quelle persone che vogliono imparare o migliorare in un certo ambito lavorativo. Quest'esperienza mi ha regalato tanto. Questo progetto ha superato le mie aspettative sotto ogni punto di vista. Sono partita con diverse paure...la paura di perdermi, di non trovarmi bene con i compagni, di sentire la nostalgia di casa e temevo che il lavoro non mi sarebbe piaciuto, ma fortunatamente tutto questo non è accaduto. Non è accaduto perchè ho avuto dei compagni stupendi che ti facevano sentire a casa, il lavoro è stato divertente e leggero e non mi sono mai persa perchè le tutor ci hanno insegnato la strada e qualsiasi dubbio o problema che avessimo avuto loro ci avrebbero aiutato sempre. La Partenza Siamo partiti da Bologna nel pomeriggio, alle 15.30, per poi arrivare all'aeroporto di Fuerteventura alle 19.00. Dopo aver terminato tutti i controlli di sicurezza siamo saliti su una corriera che ci ha portato direttamente all'hotel nel giro di un'ora. Una volta fatto il check-in e posato le valigie ci siamo ritrovati nella hall per cenare tutti insieme in un ristorante nelle vicinanze. La prima notte è sempre un po' difficile dormire, perciò io e le mie compagne di stanza siamo state sveglie a parlare, ridere e scherzare; è stato un bell'arrivo, mi sono sentita come se avessi guadagnato quel piccolo pezzo di indipendenza che tanto desideravo. L'esperienza Vivere a Corralejo è stata un'esperienza incredibile, mi sono sentita libera di fare, non c'era nessuno che mi correva dietro e oltretutto mi sono divertita grazie anche alla compagnia delle mie amiche e delle compagne di viaggio incontrate partecipando a questo progetto. Quando non lavoravamo ci piaceva andare in giro per la città, in spiaggia, rilassarci in piscina o, se proprio non avevamo voglia di uscire, mettevamo della musica e stavamo a casa tutte insieme. La sera solitamente uscivamo a fare un giro, e a volte capitava anche di andare a mangiare al ristorante. Sono stata felice di aver avuto di assaggiare piatti tipici (paella, tapas) direttamente nel loro luogo di provenienza. Grazie all’opportunità che mi ha offerto la scuola, ho preso parte al progetto Erasmus Plus. In queste prime due settimane mi sono trovata abbastanza bene. Sto imparando ad essere indipendente, ad assumere le mie responsabilità e i miei impegni, rispettare gli orari e le persone. È un’esperienza che ti fa crescere a livello personale, ti insegna a stare con le persone.. anche se ovviamente qualche litigio ogni tanto c’è fra di noi. Penso sia inevitabile, e penso che anche questo aiuti a crescere e imparare a rispettare le persone che si ha intorno. Al lavoro mi sto trovando bene, le persone che lavorano con me sono molto disponibili, hanno molta pazienza e sono molto gentili, facendomi sentire sempre a mio agio. Ammetto che è molto difficile abbandonare le proprie abitudini, così da un giorno all’altro, ma penso sia importante imparare ad adattarsi e a reagire di fronte qualsiasi situazione. Mi chiamo Sotiraq Gega e sono al 4° anno del corso di informatica. È da due settimane ormai che partecipo al progetto Erasmus in Grecia, nella città di Kalamata. Questo progetto ha la durata di 31 giorni dove effettueremo l'alternanza scuola lavoro in un'azienda scelta in base al nostro indirizzo scolastico. Nonostante non conoscessi molte persone all'interno del gruppo, nel giro di poco ho stretto molto con ognuno di loro ed è anche grazie a loro che queste settimane sono passate velocemente. Kalamata è una città che dal primo impatto mi ha fatto appassionare al posto. Il posto è molto bello e particolare, ci sono un sacco di posti da visitare e presenta anche palestre libere e campi da gioco. Il cibo è la cosa che preferisco perché è particolare ma simile a quello delle mie origini, che sono albanesi, e anche perché il prezzo di esso è ottimo comparato alla quantità di cibo proposto. I trasporti sono frequenti e abbastanza puntuali. Il mio lavoro consiste nel pubblicare articoli per un'azienda di nome "Good Cause" sul loro sito web e anche si Facebook. Abbiamo visitato tanti posti tra cui Atene e Koroni. Queste prime due settimane sono state molto piacevoli e spero anche le prossime L’Erasmus? Per molti studenti è il primo momento della propria vita in cui ti trovi davanti ai problemi della vita senza potere fare affidamento su nessuno, se non su te stesso o i propri compagni, avendo peraltro l’ostacolo della lingua. L’Erasmus cambia la vita di chiunque lo viva. Che si ritorni in patria con un bagaglio di esperienze e conoscenze da portarsi dietro per il resto della propria vita, o si faccia tesoro del tutto per poi ripartire appena si ha l'opportunità, l’apertura mentale che ti dona è Incancellabile. Con queste aspettative io ho dato inizio al mio progetto Erasmus Plus il 3/02/2020. Da quel giorno sono passate due settimane e ne sono successe di tutti i colori, sia positive che negative. Il problema più grosso che ho riscontrato riguarda il cambiamento improvviso delle mie abitudini alimentari; per questo ho dovuto organizzarmi in base al tempo e ai soldi e rivoluzionare le mie abitudini, ottenendo ottimi risultati. Per mia fortuna la maggior parte delle nuove esperienze e nuove situazioni sono state positive. Vivo e lavoro in ambienti accoglienti e ben organizzati che mi hanno permesso di ambientarmi velocemente . Un timore che avevo prima della partenza, era quello del non riuscire a esprimermi e comunicare al meglio a causa dell'ostacolo della lingua. Ciò non si è rivelato affatto un problema, ma anzi è stato di stimolo. In queste due settimane ho quindi imparato lezioni di vita, dalle più semplici alle più ragionate, che non avrei acquisito rimanendo a casa, ma soprattutto, senza mettermi in gioco. L’idea di partecipare all’Erasmus in un Paese estero mi ha colpito da sempre, infatti, quando la mia scuola ha proposto questa esperienza alla mia classe, ho subito partecipato. Quando venni selezionata ero molto orgogliosa e soddisfatta di me stessa. Sul Paese in cui saremmo andati non mi ero fatta aspettative prima di partire perché volevo scoprire la città vivendola, senza crearmi pregiudizi negativi o positivi. L’unico obbiettivo che mi ero posta era di migliorare l’inglese e conoscere una cultura diversa dalla mia. Già dal primo giorno abbiamo visitato la città, iniziando a scambiare le prime parole in inglese, con persone che parlavano una lingua diversa dall’italiano e anche dall’inglese. Abbiamo visitato il centro, pieno di negozi, con molte viuzze, popolato e molto grande. Anche il paesaggio limitrofe al residence in cui abitiamo mi attrae molto: la montagna con il mare circostante è molto piacevole alla vista, il porto con barche sia di grandi che piccole dimensioni, il clima molto caldo e il lungomare. Prime due settimane
Sono passate ormai due settimane da quando siamo qui a Calamata e, a dire la verità, questi giorni sono volati. Tutto questo è stato possibile grazie alla scuola, che ci ha proposto di partecipare a questo progetto Erasmus Plus; secondo il mio parere ci cambierà la nostra vita, non solo sotto l’ aspetto personale ma anche quello lavorativo, poiché riusciremo a vedere e a fare le cose secondo un altro punto di vista. Inizialmente, nei primi giorni, eravamo un po’ sregolati ma col passare del tempo ci siamo organizzati, non solo per cucinare,ma anche per fare la lavatrice e pulire la cucina siccome siamo in tanti; questa situazione sicuramente ci ha fatto maturare sotto l’aspetto sociale e relazionale, in quanto non dobbiamo pensare al singolo ma essere un gruppo unito. Oltre alla nostra crescita sociale ,si ha anche una crescita personale perché andare a lavorare in posti sconosciuti e parlare in un altra lingua ti spinge a metterti in gioco e, di conseguenza, a crescere; questa crescita è il risultato del “buttarsi” in nuove situazioni ed uscire dalla comfort zone, imparando nuove cose che magari sui banchi di scuola non imparesti mai. Per queste due settimane è andato tutto alla grande, tranne qualche piccolo conflitto nel gruppo perché siamo in tanti, ma, per il resto, penso che quando andremo via da questo posto ci mancherà moltissimo, perciò voglio godermi al massimo queste due settimane restanti e arricchirmi di nuove esperienze ed avventure. |
Gli AutoriIn questo spazio potrai trovare alcuni degli articoli che i ragazzi hanno scritto durante la loro esperienza, per raccontare e ricordare il loro periodo come Erasmus Placement! Archivi
Gennaio 2022
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