Grazie a questo progetto ho imparato ad orientarmi meglio in luoghi sconosciuti, ad essere più responsabile, ad aprirmi a nuove conoscenze, migliorare le lingue e imparare un nuovo lavoro. Questo progetto mi ha anche aiutata a capire tante cose e mi è servito molto anche per diventare meno timida. Inoltre, sono riuscita anche a convivere con persone che non conoscevo in modo mature e rispettoso. Questo progetto è fondamentale per tutte quelle persone che amano viaggiare, conoscere persone, culture e posti nuovi, ma anche per quelle persone che vogliono imparare o migliorare in un certo ambito lavorativo. Quest'esperienza mi ha regalato tanto. Questo progetto ha superato le mie aspettative sotto ogni punto di vista. Sono partita con diverse paure...la paura di perdermi, di non trovarmi bene con i compagni, di sentire la nostalgia di casa e temevo che il lavoro non mi sarebbe piaciuto, ma fortunatamente tutto questo non è accaduto. Non è accaduto perchè ho avuto dei compagni stupendi che ti facevano sentire a casa, il lavoro è stato divertente e leggero e non mi sono mai persa perchè le tutor ci hanno insegnato la strada e qualsiasi dubbio o problema che avessimo avuto loro ci avrebbero aiutato sempre.
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La Partenza Siamo partiti da Bologna nel pomeriggio, alle 15.30, per poi arrivare all'aeroporto di Fuerteventura alle 19.00. Dopo aver terminato tutti i controlli di sicurezza siamo saliti su una corriera che ci ha portato direttamente all'hotel nel giro di un'ora. Una volta fatto il check-in e posato le valigie ci siamo ritrovati nella hall per cenare tutti insieme in un ristorante nelle vicinanze. La prima notte è sempre un po' difficile dormire, perciò io e le mie compagne di stanza siamo state sveglie a parlare, ridere e scherzare; è stato un bell'arrivo, mi sono sentita come se avessi guadagnato quel piccolo pezzo di indipendenza che tanto desideravo. L'esperienza Vivere a Corralejo è stata un'esperienza incredibile, mi sono sentita libera di fare, non c'era nessuno che mi correva dietro e oltretutto mi sono divertita grazie anche alla compagnia delle mie amiche e delle compagne di viaggio incontrate partecipando a questo progetto. Quando non lavoravamo ci piaceva andare in giro per la città, in spiaggia, rilassarci in piscina o, se proprio non avevamo voglia di uscire, mettevamo della musica e stavamo a casa tutte insieme. La sera solitamente uscivamo a fare un giro, e a volte capitava anche di andare a mangiare al ristorante. Sono stata felice di aver avuto di assaggiare piatti tipici (paella, tapas) direttamente nel loro luogo di provenienza. Grazie all’opportunità che mi ha offerto la scuola, ho preso parte al progetto Erasmus Plus. In queste prime due settimane mi sono trovata abbastanza bene. Sto imparando ad essere indipendente, ad assumere le mie responsabilità e i miei impegni, rispettare gli orari e le persone. È un’esperienza che ti fa crescere a livello personale, ti insegna a stare con le persone.. anche se ovviamente qualche litigio ogni tanto c’è fra di noi. Penso sia inevitabile, e penso che anche questo aiuti a crescere e imparare a rispettare le persone che si ha intorno. Al lavoro mi sto trovando bene, le persone che lavorano con me sono molto disponibili, hanno molta pazienza e sono molto gentili, facendomi sentire sempre a mio agio. Ammetto che è molto difficile abbandonare le proprie abitudini, così da un giorno all’altro, ma penso sia importante imparare ad adattarsi e a reagire di fronte qualsiasi situazione. Mi chiamo Sotiraq Gega e sono al 4° anno del corso di informatica. È da due settimane ormai che partecipo al progetto Erasmus in Grecia, nella città di Kalamata. Questo progetto ha la durata di 31 giorni dove effettueremo l'alternanza scuola lavoro in un'azienda scelta in base al nostro indirizzo scolastico. Nonostante non conoscessi molte persone all'interno del gruppo, nel giro di poco ho stretto molto con ognuno di loro ed è anche grazie a loro che queste settimane sono passate velocemente. Kalamata è una città che dal primo impatto mi ha fatto appassionare al posto. Il posto è molto bello e particolare, ci sono un sacco di posti da visitare e presenta anche palestre libere e campi da gioco. Il cibo è la cosa che preferisco perché è particolare ma simile a quello delle mie origini, che sono albanesi, e anche perché il prezzo di esso è ottimo comparato alla quantità di cibo proposto. I trasporti sono frequenti e abbastanza puntuali. Il mio lavoro consiste nel pubblicare articoli per un'azienda di nome "Good Cause" sul loro sito web e anche si Facebook. Abbiamo visitato tanti posti tra cui Atene e Koroni. Queste prime due settimane sono state molto piacevoli e spero anche le prossime L’Erasmus? Per molti studenti è il primo momento della propria vita in cui ti trovi davanti ai problemi della vita senza potere fare affidamento su nessuno, se non su te stesso o i propri compagni, avendo peraltro l’ostacolo della lingua. L’Erasmus cambia la vita di chiunque lo viva. Che si ritorni in patria con un bagaglio di esperienze e conoscenze da portarsi dietro per il resto della propria vita, o si faccia tesoro del tutto per poi ripartire appena si ha l'opportunità, l’apertura mentale che ti dona è Incancellabile. Con queste aspettative io ho dato inizio al mio progetto Erasmus Plus il 3/02/2020. Da quel giorno sono passate due settimane e ne sono successe di tutti i colori, sia positive che negative. Il problema più grosso che ho riscontrato riguarda il cambiamento improvviso delle mie abitudini alimentari; per questo ho dovuto organizzarmi in base al tempo e ai soldi e rivoluzionare le mie abitudini, ottenendo ottimi risultati. Per mia fortuna la maggior parte delle nuove esperienze e nuove situazioni sono state positive. Vivo e lavoro in ambienti accoglienti e ben organizzati che mi hanno permesso di ambientarmi velocemente . Un timore che avevo prima della partenza, era quello del non riuscire a esprimermi e comunicare al meglio a causa dell'ostacolo della lingua. Ciò non si è rivelato affatto un problema, ma anzi è stato di stimolo. In queste due settimane ho quindi imparato lezioni di vita, dalle più semplici alle più ragionate, che non avrei acquisito rimanendo a casa, ma soprattutto, senza mettermi in gioco. L’idea di partecipare all’Erasmus in un Paese estero mi ha colpito da sempre, infatti, quando la mia scuola ha proposto questa esperienza alla mia classe, ho subito partecipato. Quando venni selezionata ero molto orgogliosa e soddisfatta di me stessa. Sul Paese in cui saremmo andati non mi ero fatta aspettative prima di partire perché volevo scoprire la città vivendola, senza crearmi pregiudizi negativi o positivi. L’unico obbiettivo che mi ero posta era di migliorare l’inglese e conoscere una cultura diversa dalla mia. Già dal primo giorno abbiamo visitato la città, iniziando a scambiare le prime parole in inglese, con persone che parlavano una lingua diversa dall’italiano e anche dall’inglese. Abbiamo visitato il centro, pieno di negozi, con molte viuzze, popolato e molto grande. Anche il paesaggio limitrofe al residence in cui abitiamo mi attrae molto: la montagna con il mare circostante è molto piacevole alla vista, il porto con barche sia di grandi che piccole dimensioni, il clima molto caldo e il lungomare. |
Gli AutoriIn questo spazio potrai trovare alcuni degli articoli che i ragazzi hanno scritto durante la loro esperienza, per raccontare e ricordare il loro periodo come Erasmus Placement! Archivi
Gennaio 2022
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